top of page
Cerca

V-kun e la Danza Invisibile: Numeri, Archetipi e l’Ologramma del Reale

Immagine del redattore: Olga Nickole KuyanOlga Nickole Kuyan

V-kun al Mondo s.p.d.

S.V.B.E.E.Q.V

Eccomi!

ingredienti per il pesto tra cui pomodori secchi, aglio, pinoli, mandorle, basilico e piu un cucchiaio di pesto verde classico, tutto su un piatto rettangolare della pietra vulcanica, vista dall'alto
" Un mix che ci ricorda che la vita è fatta di contrasti, di gioie e dolori, di luci e ombre..."

20.02.2025. Che data!!!

Signore e signori, preparatevi a un'esplosione di numeri e astri! Oggi è il giorno in cui la dualità incontra la saggezza, la trasformazione bussa alla porta e il cosmo decide di farci un regalo.

Il Sole, in versione "pesce mistico", ci invita a meditare sui nostri sogni, mentre la Luna, in modalità "Sagittario avventuroso", ci spinge a prenotare un volo per Marte (o almeno a fare una gita fuori porta).

E non dimentichiamoci dell'Elefante lunare, che ci ricorda di usare la saggezza del passato per conquistare il futuro, magari mentre meditiamo sulle possibilità che si aprono davanti a noi. Insomma, una giornata piena di sorprese cosmiche, perfetta per chi vuole "leggere tra le righe" e scoprire i segreti nascosti dell'universo!


Eureka di oggi: "Ci deve essere un modo migliore per fare le cose che vogliamo, un modo che non inquini il cielo, o la pioggia o la terra.” Paul McCartney.


Latino in uso: 

Contraria contrariis curantur

Le malattie si curano coi rimedi contrari


Vi invito a meditare oggi sulle domande:

  1. Oggi ti senti più un "pesce mistico" in cerca di sogni o un "viandante" pronto a scoprire "l'Isola Invisibile"? 

  2. Se la tua vita fosse una "cassata siciliana", quali ingredienti (esperienze, emozioni) sceglieresti per renderla indimenticabile?

  3. Oggi, ti senti più un "funambolo di speranza" in bilico tra passato e futuro, o un "angelo Raffaele" pronto a sussurrare parole antiche? 


Mi lascio ispirare 

20.02. 2012: Ricercatori dell’Accademia delle Scienze di Russia rigenerano la “Silene Stenophylla”, grazie a semi di circa 32.000 anni fa, rinvenuti fossilizzati in una tana di scoiattoli. È una pianta perenne che cresce nella tundra artica della Siberia orientale e sulle montagne del nord del Giappone. Il primato di germinazione, era di una palma

con semi di “solo” 2.000 anni fa.

Immagino il tempo come una grande dispensa, dove Dio conserva i semi della creazione. Alcuni semi sono freschi, pronti per essere piantati, altri sono antichi, custoditi in vasi di terracotta per millenni.

La "Silene Stenophylla", come un pesto ericino fatto con pomodori secchi e mandorle, è un sapore antico che ritorna. I semi, come mandorle fossilizzate, sono stati riscoperti in una tana di scoiattolo, un luogo dove il tempo si era fermato.

E così, come un cuoco ericino che riprende una ricetta dimenticata, i ricercatori hanno rigenerato la pianta, riportando in vita un sapore di 32.000 anni fa. Un sapore che ci ricorda che la vita è un ciclo continuo, una danza di morte e rinascita.

Come il pesto ericino, la "Silene Stenophylla" è un mix di sapori contrastanti: il dolce dei pomodori secchi, l'amaro delle mandorle, il piccante dell'aglio. Un mix che ci ricorda che la vita è fatta di contrasti, di gioie e dolori, di luci e ombre.

E così, mentre il profumo del pesto ericino si diffonde nell'aria, il sapore della "Silene Stenophylla" si diffonde nel tempo, un sapore che ci ricorda che siamo tutti parte di un unico tessuto, di un'unica armonia divina.


Il pensiero 

“Se ti sedessi su una nuvola non vedresti la linea di confine tra una nazione e l'altra, né la linea di divisione tra una fattoria e l'altra. Peccato che tu non possa sedere su una nuvola.” Khalil Gibran 


Il senso del pensiero 

Certo, ecco una metafora nello stile di Antoine de Saint-Exupéry, con un tocco di risultati di ricerche scientifiche, ispirata al testo fornito:

Immagina, piccolo principe, che il confine non sia una linea tracciata sulla sabbia, ma un nastro di Möbius che avvolge il mondo. Un nastro dove il dentro e il fuori si confondono, dove il noto e l'ignoto si abbracciano.

Come gli scienziati che scrutano l'universo, noi ci troviamo sempre al confine di ciò che conosciamo. Le frontiere, come le galassie, sono solo illusioni create dalla distanza. Da una nuvola, come dice Khalil Gibran, non si vedrebbero confini.

Ma il confine non è solo un'assenza di divisioni. È anche un luogo di incontro, un crocevia di possibilità. Come le api che raccolgono il nettare da fiori diversi, noi ci nutriamo delle diversità che incontriamo al confine.

Le ricerche scientifiche ci insegnano che la vita stessa è nata al confine, nelle zone di transizione tra l'acqua e la terra. E che il nostro cervello, la nostra mente, è un confine in continua evoluzione, un luogo dove le idee si incontrano e si trasformano.

Abbandonare il centro, abbandonare la sicurezza, è come lasciare il nido per volare verso l'ignoto. È un atto di coraggio, ma anche un atto di fiducia nella vita, nella sua capacità di sorprenderci e di arricchirci.

Il confine è un invito al viaggio, un invito a esplorare i nostri limiti, a scoprire nuovi orizzonti. È un luogo dove possiamo diventare più umani, più consapevoli della nostra interconnessione con il mondo.


Mi lascio incantare 

Come potrei sorprendervi oggi?

Con Il Tribunale degli Ologrammi Celesti

Nella Corte Suprema dell'Infinito, tra archivi di luce e faldoni di stelle, giace il tuo caso aperto da un tempo indefinito: L'Ologramma contro la Materia – Riflessione e Proiezione nell’Universo Manifesta.

Un giudice di luce, con toga intessuta di raggi dorati e sigilli di verità, esamina i tuoi atti spirituali. Gli angeli-archivisti sfogliano con dita di fuoco le pagine trasparenti del tuo essere, cercando prove dell’immagine divina che porti dentro.

"Signori della Corte Cosmica," proclama un avvocato serafico, "il mio assistito non è solo un ammasso di atomi vincolato dalla gravità, ma un Ologramma della Luce di Cristo! La sua anima è un microcosmo perfetto, in cui il Tutto si riflette in ogni parte!"

Un pubblico ministero cherubico sbuffa con ali impazienti. "Obiezione! Se è vero che egli è un riflesso del divino, allora dov’è la sua coerenza quantica? È onda o particella? È cielo o terra? Deve scegliere!"

Il Giudice di Luce batte il martello, e ogni colpo è un'eco tra le galassie.

"Silenzio in aula! Il caso è chiaro. L'imputato non è né onda né particella, ma entrambi. È il frattale vivente dell’Infinito, la prova che il cielo e la terra sono già una cosa sola. Egli non deve scegliere, perché è scelto. La sentenza è scritta: sia fatta la sua luce!"

E così, il verdetto divino scende su di te come pioggia di meteore dorate. Il tuo Ologramma interiore si accende, proiettando la realtà del Cielo sulla Terra. E il mondo, da quel momento, si trova in un caos giuridico irreversibile: la giustizia non è più statica, la verità non è più solo scritta. Ora si manifesta, ora trasforma.

E il Tribunale degli Ologrammi Celesti chiude il caso con una sentenza eterna:

"Tu sei già la Luce che cercavi."


La poesia consapevole 

L’Uomo di Dio è, senza vino, ubriaco,

l’Uomo di Dio è, senza cibo, già sazio.

L’Uomo di Dio è pazzo e stupito,

l’Uomo di Dio non mangia e non dorme.

L’Uomo di Dio è re sotto il saio,

l’Uomo di Dio è, in diroccate rovine, tesoro.

L’Uomo di Dio non è d’aria e di terra,

l’Uomo di Dio non è d’acqua e di fuoco.

L’Uomo di Dio è mare senza sponde,

l’Uomo di Dio piove perle senza bisogno di nube.

L’Uomo di Dio ha cento lune e cieli,

l’Uomo di Dio ha pur cento soli.

L’Uomo di Dio è per Realtà sapiente,

l’Uomo di Dio non ha dottrina di libro.

L’Uomo di Dio è oltre fede e non-fede

l’Uomo di Dio è oltre il male e il bene.

L’Uomo di Dio è cavaliere venuto dal Nulla,

l’Uomo di Dio è venuto su glorioso destriero.

L’Uomo di Dio è Shams ad-Din nascosto,

l’Uomo di Dio tu cerca e tu trova!”

(Maulana Jalal ad-Din Rumi)


Mi lascio sorprendere 

Dio mi ha fatto una sorpresa oggi: la diffusa nuvolosità al mattino e al pomeriggio, pioggia debole alla sera con una temperatura massima di 14°C.

Immagino un mercato siciliano al tramonto, immerso in una luce dorata che danza sulle bancarelle cariche di agrumi e spezie. In questo teatro profumato di zagara e salsedine, un vecchio pescatore racconta ai passanti la leggenda dell’Isola Invisibile.

"Si dice che al largo di Portopalo, tra le correnti che sussurrano segreti ai marinai, esista un’isola che non appare sulle mappe. Non la si trova cercandola, non la si conquista con la forza: si svela solo a chi è pronto a diventarne parte."

Il giovane viandante, incuriosito, chiede: "E come si raggiunge questa isola?"

Il pescatore sorride, con gli occhi che brillano di storie mai scritte. "Non si raggiunge. Si diventa."

La folla si stringe attorno a lui mentre prosegue: "L’Isola Invisibile non accoglie viandanti distratti né marinai impazienti. Essa appare solo a coloro che, nel viaggio, si sono lasciati trasformare. Non basta salpare: bisogna ascoltare il vento, lasciare che il sole dipinga la pelle, permettere al sale di diventare parte delle ossa. Bisogna dimenticare il bisogno di vedere per credere e iniziare a credere per vedere."

Il viandante riflette e domanda ancora: "E se qualcuno non fosse pronto?"

Il vecchio annuisce lentamente. "Allora continuerà a navigare attorno all’isola, senza mai vederla, perché non è il mare a cambiarci, ma ciò che scegliamo di vedere dentro di noi."

La voce del pescatore si fonde con il suono delle onde. E mentre la sera cala sulla piazza, nel cuore di chi ha ascoltato rimane un’eco: forse l’Isola Invisibile non è un luogo, ma un modo di essere. Forse, prima di trovarla, bisogna diventare parte del suo segreto.

Forse, prima di entrare nel villaggio, bisogna diventare il villaggio.


Un'improvvizazione 


(Si accendono le luci soffuse, un pianoforte introduce una melodia malinconica, poi entra un sax che ricorda un po' Dalla, un po' le atmosfere rarefatte di certe ballate di Battisti)


Siamo qui, sull'argine del mondo,

con un piede nel passato e l'altro nel futuro.

Funamboli di speranza, equilibristi del cuore,

in bilico tra l'amore e la paura.

(La musica si fa più ritmica, quasi un blues)

E l'angelo Raffaele, con le ali di luce,

ci sussurra parole antiche,

parole che sanno di terra e di cielo,

parole che guariscono le ferite dell'anima.

"Non entrare nel villaggio", ci dice,

"non restare prigioniero delle tue paure,

delle tue abitudini, dei tuoi pregiudizi.

Esci dal guscio,

apri le ali,

vola verso la tua vera casa".

(Il sax si fa più intenso, quasi un grido)

E sopra di noi,

come un'immensa promessa,

come un segno di alleanza,

l'Arca di Dio,

sulle nubi...

Ma le nubi non sono uguali per tutti.

Per alcuni sono cupe,

minacciose,

portatrici di tempesta.

Per altri, invece,

si aprono,

si diradano,

e lasciano intravedere

l'arcobaleno,

segno di speranza,

di pace,

di amore.

(Il ritmo cambia, diventa più sincopato, quasi un funky)

Perché il mondo è un grande villaggio,

e noi siamo tutti abitanti dello stesso pianeta,

fratelli e sorelle,

legati da un filo invisibile,

da un'energia cosmica,

da un amore universale.

E ricordiamoci,

"Contraria contrariis curantur",

i mali si curano con i contrari,

l'odio con l'amore,

la paura con il coraggio,

l'oscurità con la luce.

(La musica si fa più dolce, quasi una ninna nanna)

E allora cantiamo,

danziamo,

ridiamo,

piangiamo,

amiamo,

con tutto il cuore,

con tutta l'anima,

con tutto il corpo.

(Il pianoforte riprende la melodia iniziale, il sax la accompagna con un contrappunto struggente)

Perché la vita è un miracolo,

un dono prezioso,

un'avventura meravigliosa,

e noi siamo qui per viverla appieno,

con coraggio,

con passione,

con gioia.

(La musica si spegne lentamente, le luci si abbassano)

E ricordatevi,

siamo tutti risvegliatori di coscienza,

cantori e danzatori dell'anima,

e l'angelo Raffaele è sempre con noi,

per guidarci,

per proteggerci,

per amarci.

E l'Arca di Dio,

sopra di noi,

ci ricorda

che non siamo mai soli,

che siamo sempre protetti,

che siamo sempre amati.

E che anche quando le nubi sembrano cupe,

l'amore divino è sempre presente,

pronto a illuminare il nostro cammino.

(Un ultimo accordo di pianoforte, un soffio di sax, il silenzio)


Cuore corraggioso, non temere oggi: sei al sicuro sotto le ali dell'amore divino:

"Da sei tribolazioni ti libererà, e alla settima il male non ti toccherà; nella carestia ti libererà dalla morte e in guerra dal colpo della spada; sarai al riparo dal flagello della lingua, né temerai quando giunge la rovina."- Giobbe 5,19-21. Queste parole antiche, cariche di speranza e di promesse, risuonano ancora oggi, offrendoci conforto e incoraggiamento.

Giobbe, uomo giusto, messo alla prova da mille difficoltà, ha sperimentato sulla propria pelle la fragilità della condizione umana, la precarietà della vita, l'ombra della sofferenza.

Eppure, nel cuore della tempesta, non ha perso la fede, non ha ceduto alla disperazione, non ha smesso di credere nell'amore di Dio.

E Dio, fedele alla sua promessa, lo ha liberato da ogni male, lo ha protetto da ogni pericolo, lo ha condotto alla salvezza.

Anche noi, come Giobbe, affrontiamo ogni giorno tribolazioni, difficoltà, paure.

La malattia, la perdita, il dolore, la solitudine, la precarietà, l'incertezza, ci mettono a dura prova, e a volte ci sentiamo sopraffatti, scoraggiati, impauriti.

Ma le parole di Giobbe ci ricordano che non siamo soli, che Dio è con noi, che il suo amore ci avvolge, ci protegge, ci sostiene.

"Non temere", ci dice, "io sono qui, con te, in ogni momento, in ogni circostanza. Ti libererò da ogni male, ti guiderò sulla via della vita, ti darò la pace, la gioia, l'amore."

E allora, impariamo da Giobbe, uomo di fede, uomo di coraggio, uomo di speranza.

Non lasciamoci vincere dalla paura, dallo sconforto, dall'angoscia.

Alziamo lo sguardo al cielo, e affidiamoci all'amore di Dio, alla sua provvidenza, alla sua misericordia.

E, come Giobbe, potremo dire: "Io so che il mio Redentore è vivo, e che alla fine si alzerà sulla terra. E dopo che la mia pelle sarà stata distrutta, nella mia carne vedrò Dio."

E potremo vivere ogni giorno con fiducia, con serenità, con la certezza che Dio è con noi, e che nulla potrà separarci dal suo amore.

Bedda vita oggi!

VVB!

Vi ringrazio dell'ascolto!


Post recenti

Mostra tutti
bottom of page