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Onde di Rinascita: Navigare tra le Tempeste del Cuore

Immagine del redattore: Olga Nickole KuyanOlga Nickole Kuyan

Aggiornamento: 5 feb

V-kun al Mondo s.p.d.

S.V.B.E.E.Q.V.

Eccomi!

Donna avvolta nel telo verde chiaro guarda il mare delle sfumature arancione e viola
Da questo viaggio usciremo cambiati..

Il 3 febbraio 2025, il numero 5 domina la giornata, portando con sé una ventata di cambiamento, curiosità e voglia di esplorare! Sembra proprio che oggi sia il giorno perfetto per fare il Cercatore: abbandona la zona di comfort, lanciati in nuove avventure e lasciati ispirare dalle opportunità che la vita ti offre.

Ma attenzione: l’energia del 5 è potente, dinamica e un po’ impulsiva, quindi è facile farsi prendere dalla fretta e disperdersi. La chiave è trovare l’equilibrio tra la spontaneità e una buona dose di consapevolezza.

Oggi anche il cielo ci supporta e aiuta a navigare tra le Tempeste del Cuore: il Sole in Acquario spinge a pensare fuori dagli schemi e a collaborare con gli altri, mentre la Luna in Pesci fa brillare la nostra intuizione e creatività. È un’ottima giornata per esprimersi artisticamente, riflettere e sintonizzarsi con la propria emotività. Il tutto sotto il simbolo dell'arcobaleno, che ci invita a vedere la bellezza nei cambiamenti e a seguire il flusso dell’acqua che ci porta verso orizzonti più luminosi.

In sintesi: vivi al massimo, ma con equilibrio! Lascia che la tua curiosità e creatività ti guidino, ma non dimenticare di fermarti ogni tanto a respirare e riflettere.


Eureka di oggi:

"Un sognatore è colui che può trovare la sua strada al chiaro di luna e vedere l’alba prima del resto del mondo.” – Oscar Wilde.


Latino in uso:

Non vitae sed scholae discimus

Non impariamo per la scuola ma per la vita


Vi invito a riflettere oggi sulle domande:

  • Se la tua giornata fosse una nave di cristallo, quale sarebbe la tua bussola oggi?

  • Se dovessi scegliere una spezia per il piatto della tua vita, quale sarebbe?

  • Oggi, quale "legge del cuore" guiderà la tua libertà?


Mi lascio ispirare 

03.02. 1377: Per ordine del cardinale Roberto da Ginevra la popolazione ribelle della città di Cesena, circa 5.000 persone, viene sterminata. Per questa ragione il cardinale verrà nominato

“il macellaio/boia di Cesena”. Diventerà poi l’Antipapa Clemente VII.

Nel cuore di Cesena, come un fuoco che arde nei forni di un'antica cucina siciliana, resta la memoria della mano severa del cardinale, che, come un macellaio, decise il destino di una città. Ma, come un cuoco esperto che trasforma gli ingredienti più semplici in piatti straordinari, così la vita, anche nei suoi momenti più duri, sa come mescolare il dolore con la possibilità di una nuova speranza.

Ogni alba che sorge è un dono, come il pane appena sfornato, caldo e fragrante. Così, come un cuoco non lascia mai la sua cucina priva di spezie, noi non dovremmo mai lasciare la nostra vita senza la gratitudine che trasforma anche le difficoltà in opportunità. La vita, come un piatto preparato con cura, sa quando aggiungere il sale della difficoltà e quando lasciare che il dolce della gioia si mescoli al resto, proteggendoci dai mormorii e dalle parole affilate che cercano di dividerci.

Nel piatto della vita, ogni esperienza che ci viene servita è una possibilità di crescita, come un frutto che sboccia in un giardino segreto, lontano dalle mani che cercano di spezzare. E se mai dovessimo sentirci lontani dalla luce di una nuova possibilità, è solo il momento di silenzio che precede il cambiamento, perché la vita sa quando il cuore è pronto per ricevere il piatto che sazia e riscalda, abbondante come un banchetto nuziale.


Il pensiero 

La libertà dell'uomo abitato dallo Spirito secondo P.Gamberini:

"Il timore servile sotto l'aspetto di servilità è cattivo. Infatti la schiavitù si oppone alla libertà. Poiché, come dice Aristotele, libero 'è colui che è causa di se stesso', mentre è schiavo chi non agisce per se stesso, ma è come mosso dall'esterno. 

Ora, chi agisce per amore opera per se stesso: poiché è mosso ad agire dalla propria inclinazione. Perciò agire per amore è in contrasto col concetto di servilità. E quindi il timore servile, in quanto servile, è contrario alla carità" (Tommaso d'Aquino, Summa Theologiae, IIª-IIae q. 19 a. 4 co).

“Dov’è lo spirito del Signore c'è libertà. È colui che è causa di se stesso; lo schiavo invece ha la propria causa nel padrone. Pertanto, chi agisce da sé, agisce per libera scelta; chi è mosso da un altro, non agisce liberamente. 

Colui, quindi, che evita i mali, non perché sono mali, ma a causa del comandamento del Signore, non è libero. Ma colui che evita i mali, perché sono mali, è libero. Questo è ciò che opera lo Spirito Santo, che perfeziona l’intelligenza interiore dell’uomo attraverso la buona abitudine, in modo che per amore evita il male, come se lo avesse comandato la legge divina. 

Così è libero colui che non è soggetto alla Legge divina, ma colui che per una buona abitudine tende a fare il bene che comanda la legge divina” (Tommaso d’Aquino, Commento alla Seconda Lettera ai Corinzi, cap. III, lezione 3).

Per l'uomo abitato dallo Spirito - secondo San Tommaso - la legge non alcun valore perché non ha più bisogno di scegliere. L'uomo spirituale partecipa e vive della stessa vita dell'Assoluto.

Dov'è lo spirito di Dio lì c'è libertà (2Cor 3,17).


Il senso del pensiero 

Il pensiero è come una complessa equazione, dove ogni scelta e azione è il risultato di un calcolo invisibile che si compie nel profondo dell’animo umano. Così come nella fisica, dove una forza esterna può deviare la traiettoria di un oggetto, l'uomo, se mosso solo dal timore e dalla schiavitù del comando esterno, non agisce secondo la sua natura, ma come una particella che si lascia trasportare da un campo di forze estranee.

Ma quando l'uomo si risveglia, come un atomo che finalmente trova la sua orbita naturale, e agisce non per imposizione, ma per una legge interiore che scorre come un fluido che attraversa il cuore, ecco che la vera libertà si manifesta. Così come un cristallo che cresce da sé, seguendo la sua struttura interna e non il volere di un altro, l'uomo libero è colui che non teme né l’ombra della legge né il peso dei condizionamenti. Egli è la causa di sé stesso, non per arroganza, ma per la grazia che scorre come energia rinnovata, perfetta e pura.

In questo spazio di libertà, l'uomo non si oppone al bene, ma lo abbraccia come il fiume che segue il corso naturale, non per costrizione, ma perché l'acqua sa bene dove andare. Così la legge divina non è più una regola imposta dall'esterno, ma una melodia che l’anima sente, un canto che nasce dall'interno e che, come il suono delle vibrazioni più pure, si diffonde senza bisogno di essere imposto.

E nel fluire di questa libertà, come onde che battono lievi sulla riva, l'uomo si trova alla fonte della sua vera natura, dove lo Spirito agisce non come una forza estranea, ma come l'energia che anima ogni respiro, e dove la libertà non è una conquista, ma una manifestazione del divino che lo abita.


Mi lascio incantare 

Come potrei sorprendervi oggi?

Con questo:

In un regno dove la legge è un fiume che si divide in mille corsi, un uomo naviga su una nave di cristallo, cercando di fuggire dai vortici di caos giuridico che scuotono le fondamenta del mondo. La sua anima è come una stella che brilla solitaria nel cielo oscuro della legge, mentre il suo cuore, pur fragoroso di domande, si rifugia sotto l'ala di un amore che non conosce frontiere. Un amore che non è mero sentimento, ma una colonna d’acqua che scorre invisibile e imperturbabile, protettiva come un'abitudine cosmica.

Questo amore non si piega ai legami delle parole, né si sottomette alle convenzioni terrene. È un’energia viva che sfida il caos delle corti e delle leggi, accogliendo chi cerca riparo, come un giardino che cresce tra le crepe di un impero in rovina. Nel suo abbraccio, chiunque sia in fuga dai giudizi mondani trova una culla segreta, lontano dagli intrighi e dalle false promesse di un mondo che si nutre di paura e di pregiudizi.

In questo mare sconvolto da leggi contraddittorie e voci che urlano senza eco, l'amore è la bussola che guida la nave di cristallo, mai piegata, sempre protesa verso un faro invisibile che irradia pace. Eppure, anche nel buio, quando l’uomo crede di essere escluso dalla luce di questo amore divino, una voce sussurra: “Tu non sei mai solo, né mai escluso. Il cuore che si fida di me non conosce disperazione.”

E così, nel tumulto di leggi che infrangono se stesse, l’uomo che si rifugia nell'amore, libero dai vincoli di una giustizia imperfetta, diventa il giusto. Il giusto che non agisce per paura, ma per l’armonia che nasce quando l'amore trasforma la mente, come il vento che scolpisce le rocce, creando dalle sue sollecitazioni una nuova forma.

Quell’amore è come un frammento di cielo che scivola tra i palazzi fatiscenti del giudizio, ed è solo chi sa vedere con occhi puri che può comprenderne la vera essenza: non è una legge imposta, ma un universo in espansione che accoglie ogni crepa, ogni frattura, con la grazia di chi sa che ogni ferita è solo un'opportunità per rinnovare la bellezza del mondo.


Poesia consapevole 

Primavera di mezzo inverno

è stagione a parte, sempiterna

benché intrisa di acqua verso il tramonto

sospesa nel tempo, tra polo e tropico.

Quando il corto giorno è più fulgente

a gelo e fuoco

il breve sole infiamma il ghiaccio

in stagni e fossi nel freddo senza vento

che è calore del cuore

riflettendo in uno specchio acqueo

un bagliore che è cecità nel primo pomeriggio.

E splendore più intenso che vampa

di rami o braciere desta

lo spirito muto: non vento, ma pentecostale

fuoco nel tempo oscuro dell’anno.

Tra disgelo e gelo

la linfa dell’anima trema. Non c’è

odore di terra

o odore di cosa viva. Questo

è tempo di primavera

ma al di fuori delle leggi del tempo. (…)

(da Little Gidding di T. S. Eliot)


Mi lascio sorprendere 

Dio mi ha fatto una sorpresa oggi:pioggia debole e schiarite al mattino, nubi sparse al pomeriggio, piovaschi e schiarite alla sera!

L’altra riva, un luogo che si staglia tra il dolore e la luce, è come una luna che si solleva dalle acque di un mare agitatissimo, riflessa nel chiarore di un raggio divino che taglia la notte. È la terra in cui ogni passo è una danza segreta, tracciata dai passi di chi ha affrontato l’inferno del proprio essere e ora, stanco ma rinnovato, danza con i venti e le onde di un amore senza fine. È la riva dove la tempesta non è mai davvero finita, ma trasformata: ogni goccia di pioggia che cade è un seme di saggezza, ogni onda che sbatte contro la roccia è una rivelazione.

E lì, dove il corpo è stato purificato dal dolore, l’anima si stende come un tappeto dorato che accoglie il cammino del divino. Il viaggio, attraverso la tempesta e la lotta, non è mai un percorso di solitudine, ma di comunione con tutte le voci che abitano l'universo, con la musica ancestrale della Sicilia che risuona nelle pieghe del cuore. La cultura siciliana, con la sua capacità di sfidare la difficoltà con un sorriso, con la sua "ria" di gioia e fatica, incarna la bellezza del vivere sospesi tra il sacrificio e la festa, tra il lavoro e la celebrazione.

Qui, nella quiete che segue il mare in tempesta, un abbraccio caldo di terra e cielo ci racconta che non è il dolore a definirci, ma la nostra capacità di trasformarlo in luce. Non si tratta di superare il male, ma di integrarlo, di vederlo come parte di un tutto che ci spinge verso la nostra più alta realizzazione. Il dolore diventa allora un ponte, e ogni sofferenza è un gradino verso la pienezza, come una fonte che sorge dall’inferno per alimentare il giardino dell’anima.

E la riva, che all’inizio sembrava lontana e irraggiungibile, ora si svela come una porta aperta, una soglia che non segna un arrivo, ma un continuo cammino. Da qui, ogni passo è coscienza che ogni onda, ogni tempesta, ogni notte ci ha forgiati e resi capaci di volare, proprio come la tradizione siciliana sa fare: con l’intensità di un passo ritmato e con il sorriso di chi, pur nelle difficoltà, sa vedere il miracolo nel quotidiano.

In questo luogo sacro e terribile, la fede non è più solo una speranza, ma una certezza che l’amore divino trasforma tutto. La "singolarità" della nostra essenza, racchiusa in un punto di densità, si dissolve nella luce infinita della grazia. Come la Sicilia che sa come festeggiare la vita nonostante le tempeste, così noi ci ritroviamo sulla riva, non solo salvi, ma trasfigurati, pronti a ballare, a cantare, a risorgere.


Un'improvvizazione 

L’altra Riva

Scalando la montagna  

sull’asse di una croce in fiore,  

ogni passo è un battito  

di un cuore in cerca d’amore.  

Tra l’ombra e la luce,  

tra il pianto e il sorriso,  

si apre un sentiero  

che conduce al paradiso.

L’altra riva è quell’orizzonte  

che appare piano, inaspettato,  

frutto del cammino verticale,  

di un volo mai interrotto,  

dell’albero della vita  

che sfida il cielo azzurro,  

dove il dolore si trasforma  

in un dono sempre più puro.

Nel dojo della vita,  

tra mille spiriti in lotta,  

Cristo, Sophia e il guerriero  

con la forza che non s’imbroglia,  

si uniscono in un canto  

che non teme la notte,  

perché la vittoria è scritta  

nella grazia che ci coccola e ci scuote.

E così, avendo la vita piena,  

colma di frutti e felicità,  

ricevuta secondo la Giustizia  

che piace a Dio, in verità,  

ritorniamo al giardino perduto,  

non con l’innocenza, ma con consapevolezza,  

perché ogni caduta e ogni salita  

è la melodia dell’amore e della dolcezza.

In questo eterno ballo,  

tra il verticale e l’orizzonte,  

si celebra il miracolo  

di ritrovarsi, sempre, al centro del cuore.


Cuore coraggioso, non temere le ombre del dubbio, né l’incertezza o l’ignoto. Ogni passo, anche incerto, è illuminato dalla luce che guida il tuo cuore. Il Signore è con te, come dice il Salmo 23: “Anche se camminassi nella valle oscura, non temerei alcun male”. Ogni prova è un invito a scoprire la pienezza che porta alla rinascita in Cristo.

Non temere le sfide, perché l’incertezza del presente, con fede e amore, diventa il cammino verso l’altra riva, dove la vita si apre in gioia autentica. Abbraccia ogni esperienza, anche quelle difficili, perché in esse si nasconde un amore senza confini e una felicità che piace a Dio, rendendoci partecipi del miracolo della vita.

Bedda vita oggi!

VVB!

Ti ringrazio dell'ascolto!

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