V-kun al Mondo s.p.d.
S.V.B.E.E.Q.V.
Eccomi! I numeri di oggi: 6.1.9.7.
Luna: 8 lunar day
Simbolo: La Fenice
Fase lunare: Gibbosa crescente
Il giorno, simbolizzato dalla Fenice, rappresenta trasformazione e rinnovamento, perfetto per la purificazione e la rinascita. È un momento per perdonare, riconnettersi con i propri cari e affrontare vecchi problemi con soluzioni creative. Le energie sono interiori, favorendo riflessione, meditazione e il lasciar andare la negatività passata. La fase lunare gibbosa crescente segna cambiamenti profondi e un potenziale di innovazione. Il giorno invita a pause rigenerative, pensiero fuori dagli schemi e avventura, ma scoraggia attività egoistiche e presunzioni. Risuona con l'elemento fuoco e può portare sfide impreviste.
Eureka di oggi: "La saggezza non è più saggezza quando diventa troppo orgogliosa per piangere, troppo austera per ridere e troppo piena di sé per vedere altro che se stessa. (Kh.Gibran)
Latino in uso:
Oves et boves.
Pecore e buoi.
Indica, in tono tra scherzoso e polemico, un raggruppamento eterogeneo di persone, per lo più prive di meriti e di qualità. In stato di necessità, è giocoforza mescolare ‘oves et boves’, cui corrisponde la più popolare espressione di ‘cani e porci’.
Vi invito a riflettere oggi sulle domande:
• Quali ombre del mio ieri, come polvere accumulata su una finestra, devo spazzare via per lasciare entrare il chiarore di un nuovo giorno?
(Riflettendo sulla Fenice che si rinnova e sulla luna che illumina con una luce purificatrice.)
• Riesco a vedere il tocco del divino che si nasconde dietro il tintinnio di una tazza, il sorriso di un passante o il fruscio delle foglie mosse dal vento?
(Un richiamo alla Diafania, dove il sacro si nasconde nelle cose ordinarie, intrecciando Logos e vita.)
• Quale incrocio davanti a me attende solo il coraggio di un primo passo per svelare un sentiero nuovo, forse più stretto, ma baciato dalla stella di un’altra speranza?
(Seguendo i Magi che, spinti da una saggezza silenziosa, scelsero di tornare per una via mai percorsa prima.)
Mi lascio ispirare
06.01.563 - Viene riconsacrata la Basilica di Santa Sofia a Costantinopoli, danneggiata dopo il terremoto del 557.
La Basilica di Santa Sofia, dopo il terremoto, era come un gioiello antico caduto nella polvere: il suo splendore nascosto, ma non perduto. Quando fu riconsacrata, tornò a risplendere come un lume acceso nella notte, una luce che guida i pellegrini smarriti verso il calore di un focolare eterno. Così, Sofia, la Madre, è quella bussola silenziosa che ci conduce verso la luce di Cristo, come un viaggiatore che trova finalmente un riparo dopo una lunga tempesta. E in quel rifugio, come un dono condiviso tra mani tremanti, si scopre la gioia di offrire agli altri ciò che si è ricevuto: la luce, la pace, la promessa che la luna non si spegnerà.
Il pensiero
“Se continuerete a interrogarvi, la risposta verrà” (Ramana Maharshi, mistico indiano)
Il senso del pensiero
Interrogarsi è come spedire una lettera senza indirizzo a un ufficio postale celeste: metti tutto ciò che hai nel messaggio, lo affidi al vento con un francobollo di speranza e aspetti. I giorni passano, e quando ormai hai dimenticato la lettera, il postino si presenta con una risposta scritta sulla stessa carta che avevi inviato. Solo che, questa volta, le parole sembrano scritte dalla tua stessa mano.
Faccio il primo passo
La luce divina che brilla nel cuore umano è come un gioiello nascosto in una vecchia soffitta, dimenticato dal tempo. Ogni tramonto siciliano, ogni alba sull’Etna, ogni scintilla d’arancio che colora i borghi e le colline non è altro che un raggio che trapela da quel gioiello. E quando finalmente lo scopri, spolverandolo con il coraggio e la speranza, ti rendi conto che non era nascosto lontano, ma sempre lì, proprio nella tua tasca, in attesa che ti ricordassi di cercarlo.
La poesia consapevole
ELETTRA. – A che punto siamo?
LA MOGLIE DI NARSETE. – Mi spiego! Non colgo mai rapidamente. Sento evidentemente che avviene qualcosa ma me ne rendo conto a fatica. Com’è che si chiama, quando sorge il giorno, come oggi, e tutto è confuso, tutto è sconvolto, e tuttavia l’aria è respirabile e tutto è perduto, brucia la città, gli innocenti si uccidono a vicenda ma i colpevoli agonizzano in un angolo del giorno che sorge?
ELETTRA. – Chiedi al mendicante. Lui lo sa.
IL MENDICANTE. – Questo ha un bel nome, Moglie di Narsete. Si chiama l’aurora.
(da Electre, di Jean Giraudoux)
Mi lascio sorprendere
La luce del mattino, che danza tra le nuvole e scalda il mondo con un abbraccio arancione, è come un messaggio inaspettato lasciato da un amico che credevi perso. Non è un grido, non è una dichiarazione; è un sussurro, un invito. E come i Magi, che abbandonarono tutto per seguire una stella, così anche noi ci troviamo a inseguire un qualcosa, senza sapere esattamente cosa. Forse è la promessa di risposte, forse è il calore della speranza. Ma, alla fine, scopriamo che la vera sorpresa non è ciò che troviamo, ma ciò che lasciamo cadere lungo il cammino: le paure, i dubbi, e l’Erode nascosto dentro di noi.
Cuori coraggiosi, anche oggi, non temere:
In Dio confido, non avrò timore: che cosa potrà farmi un uomo? (Salmo 56,12).
Vi voglio bene!
Buona Diafania!
Vi ringrazio dell'ascolto!